Today

Pubblicato: 19 ottobre 2020 in Musica
Today is the day. A new start

Anni 60

Pubblicato: 13 gennaio 2014 in Senza categoria

L’ultima volta che ho preso un treno delle Ferrovie Sud Est forse non ero neppure maggiorenne.

Ricordo di aver pensato che, probabilmente…”Chissà quante volte lo avrà preso mio padre, questo stesso treno!”

Ora di anni ne ho 33 e la sorte mi rivuole nuovamente alla stazione di Gallipoli.

Probabilmente il treno è lo stesso di 15 anni fa!

Guardate anche voi!

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Per intenderci,  nessuna critica, solo sorrisi! Il treno profuma di antico, non di vecchio. È come essere tornato indietro di 20 anni (ma anche 40, 60…), quando tutto era più semplice e spensierato. In tutti i sensi.

Anzi, a guardare l’orologio una critica ce l’ho: neanche siamo partiti e siamo già in ritardo!

Mamy. Pupi. Sto tornando!

Mentre dormi ti proteggo
e ti sfioro con le dita
ti respiro e ti trattengo
per averti per sempre

Oltre il tempo di questo momento
arrivo in fondo ai tuoi occhi
quando mi abbracci e sorridi
se mi stringi forte fino a ricambiarmi l’anima

Questa notte senza luna adesso
vola.. tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Tu che sei nei miei giorni
certezza, emozione
Nell’incanto di tutti i silenzi
che gridano vita

sei il canto che libera gioia
sei il rifugio, la passione

Con speranza e devozione
io ti vado a celebrare
come un prete sull’altare
io ti voglio celebrare
come un prete sull’altare

Questa notte ancora vola
tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Sta arrivando il mattino
stammi ancora vicino
sta piovendo
e non ti vuoi svegliare
resta ancora resta per favore

e guarda come…
vola tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Vola… Adesso vola
Oltre tutte le stelle
alla fine del mondo
vedrai, i nostri sogni diventano veri!

Video  —  Pubblicato: 23 Maggio 2013 in Senza categoria

Ciao Sic

Pubblicato: 26 ottobre 2011 in Senza categoria

Poche parole. Basta l’immagine.

Benvenuto Vincenzo

Pubblicato: 13 ottobre 2011 in Senza categoria

Finalmente sei arrivato… mamma e papà ti aspettavano con ansia ormai da tanti giorni.
Sei alto come papà, questo lo abbiamo già assodato.
Il tuo compito ora è importante, caro Vince: tenere alto il nome che porti. Servirà essere brillanti, allegri, felici, simpatici, dolci e spontanei.

Non sarà facile, ma hai un grande vantaggio: il nonno Enzo è sempre accanto a te.

Benvenuto Vince. Vento in poppa.

Battesimo! Auguri cicio!

Pubblicato: 5 ottobre 2011 in Senza categoria

E un altro evento è alle nostre spalle.
Trionfalmente, direi. Sempre grande il mio piccolo cicio.

Momento TOP della cerimonia racchiuso in un dialogo:

FEDELI: Amen
PRETE: Adesso passiamo al battesimo di Diego Gaetano… ma… dov’è???
FAMIGLIA: è andato a mangiare!

Idolo il mio piccolo DG! Priorità chiare e da subito! 😀

Italiani, non viaggiate con Ryanair

Pubblicato: 30 settembre 2011 in Senza categoria

RICOPIO qui molto volentieri questo articolo stuzzicante di Gabriele Massari, inserito nel suo sito http://www.gabrielemassari.it

Qui sotto è descritto esattamente ciò che penso ogni settimana, in un volo Ryanair.
Personalmente, avrei aggiunto anche una nota sui “tipicamente italici” applausi ad aereo atterrato… solo noi…

Italiani, non viaggiate con Ryanair, non ne siete in grado!

Davvero. E lo dico con tanto affetto.
Italiani, non potete viaggiare con Ryanair…proprio non é nel vostro DNA. Non ne siete in grado.

Evitate. Prendete Alitalia o qualsiasi altra compagnia. Spenderete il quintuplo, ma voi ci risparmierete in salute ed il resto dei passeggeri risparmierà in tempo.

Davvero dico. Perché quando fate in check-in, dovete aver giá stampato il biglietto a casa. E non lo sapete fare.
Anche se Ryanair vi ha mandato 10 mail dove c’era scritto di stampare il biglietto o si paga la penale, voi probabilmente non avete neanche letto la mail. O forse non sapete leggere, la mail.
Fatto sta che arriverete al check-in senza il biglietto.
E li urlerete, perché voi avete già viaggiato decine e decine di volte con Ryanair e non vi avevano MAI chiesto il biglietto prestampato. Urlerete e vi renderete ridicoli elencando le decine di aeroporti dove avete preso un aereo Ryanair che da SEMPRE chiede di stampare il biglietto. Tranne a voi.

Passato questo peserete la vostra valigia, che sarà sicuramente OLTRE i 15 kili. Perché a voi non é mai capitato di avere limiti di peso alla valigia. Avete viaggiato decine e decine di volte con Ryanair. E allora urlerete ancora, incazzandovi con un impiegato aeroportuale che non ha niente a che vedere con Ryanair, ma sarà colpa sua che non vuole passarvi la valigia. Non é colpa vostra se non avete letto le istruzioni che sono le stesse da anni. E’ colpa di quello sfigato al banco, dipendente di una società che NON é Ryanair.

Al controllo metal-detector le guardie vi faranno buttare i flaconi di shampoo e l’inutile profumo da 100€ che volevate imbarcare. E voi avete già viaggiato decine e decine di volte ed una cosa del genere non vi era mai successo. E sarà colpa di Ryanair, perché vi deve vendere il profumo in volo. Mica sono norme di sicurezza mondiale sui liquidi in cabina. Non lo potete capire.

Una volta arrivati al gate, non siete in grado di capire che qualcuno ha pagato l’ingresso prioritario per poter essere sicuro di sedere vicino ai propri compagni di viaggio. Non é giusto. E’ per sgubbare più soldi. E quelli sono cretini che li pagano i soldi in più. Oppure i soliti raccomandati. E voi non potete capire la vera motivazione.

E quando, finalmente a bordo, la cappelliera non si potrà chiudere perché il vostro bagaglio a mano é troppo lungo o troppo alto, non capirete che la colpa é vostra, perché le dimensioni del bagaglio a mano vanno rispettate per un certo motivo. Sarà colpa delle cappelliere di Ryanair che sono troppo piccole, perché vi devono fare per forza imbarcare il bagaglio. E quindi picchierete a forza la cappelliera cercando inutilmente di chiuderla. Ma non ci riuscirete, perché nelle decine e decine di voli avete sempre usato quel trolley.
Ed allora vi renderete ridicoli di nuovo, perché l’hostess vi spiegherà che non c’è problema, prende il bagaglio ed il nominativo e lo troverete insieme agli altri a fine volo.
Ma la stronza parla inglese, e voi non siete in grado di parlare inglese. E gli urlerete in italiano che é inammissibile che il personale non parli italiano. Anche se state viaggiando con una compagnia Irlandese. Loro devono parlare italiano.
Perché si, é una compagnia privata Irlandese, mica una Onlus internazionale. Se decidono che le hostess devono parlare solo swahili, é una politica privata di una azienda privata, e possono farlo. Ma come potrete mai accettare che chiunque nel mondo non parli Italiano???
E quindi vi chiederà un documento, e voi urlerete TENCHIU’, e quando vi chiederá almeno il nominativo da associare alla valigia, voi risponderete sempre OK TENCHIU’ OK TENCHIU’. E sarete gli zimbelli di tutti gli anglofoni sul volo.

Ed infine, a terminare la vostra performance, appena l’aereo tocca terra vi alzerete ed aprirete la cappelliera. E quando l’hostess vi inviterá a sedere e mantenere la cintura allacciata finché l’aereo non é completamente fermo, lo dirà in quella lingua incomprensibile, e voi non la potete capire.
Qui vi verrà incontro, vi dirà di sedervi e di rimettere la valigia nella cappelliera. E voi cosa direte? OK TENCHIU’ OK TENCHIU’. Maledetta lei. ( grazie a Ubbo per il suggerimento )

Quindi, davvero, perché vi ostinate a viaggiare con Ryanair? Non ne siete in grado!!!!

Viaggiate con Alitalia. Il biglietto costa anche 10 volte di più, ma che vi frega?
Potete imbarcare quante valigie volete, il personale parla italiano, non ci sono sovrapprezzi e potete arrivare in aereoporto con il solo documento.

Il fatto che Ryanair costi poco perché campa esclusivamente di kili di troppo, priority, panini e bibite, non lo potete capire. Sono stronzi che vogliono solo guadagnare.
Dovrebbero farvi pagare il biglietto 10€ e farvi fare anche un pompino a bordo, mentre vi offrono il caffé e vi regalano un profumo.

Alitalia é una compagnia seria. Non l’avete scelta perché costava 800€ contro le 10€ di Ryanair, ma non potete capire PERCHÉ costasse 790€ di differenza. Proprio non potete.
E anche se avete pagato l’extra del biglietto non stampato, i 5 kili di troppo della valigia ed il vostro bagaglio a mano é finito in stiva, avete pagato…tié…300€ in totale….sempre 500 in meno rispetto Alitalia, ma tutta la bile prodotta sarebbe rimasta buona al posto suo.

Quindiperché incazzarsi in questo modo? Evitate! Davvero!

( ed io mi sarei risparmiato urla, strepiti, file più lunghe e la vergogna di essere Italiano. )

15 Giugno 2011

Pubblicato: 29 settembre 2011 in Senza categoria

La fine e l’inizio.

Il 15 giugno 2011 contiene miracolosamente i due opposti, e lascia spazio pure per un mucchio di altre cose!

15 Giugno 2011: LA FINE di tutte quelle volte che ho pensato “forse oggi riesco a scrivere qualcosa nei mio bel diario”.

15 Giugno 2011: L’INIZIO. Di una nuova vita, mia e del piccolo grande Diego Gaetano.
Sono tentato di mettere una sua foto qui, contravvenendo a tutte le ragioni etiche e morali che finora mi sono imposto di seguire. Meglio morire insomma piuttosto che regalare una foto del Cicio a Zuckerberg. Se la vuole, deve pagare profumatamente. E diffido chiunque dal pubblicarne.

Vivo molto più frequentemente su un mezzo di trasporto o in ufficio, ormai. Di tempo per scrivere qui ne ho veramente poco. Ciò impone una netta sterzata ai contenuti editoriali di questo Diario. Ne ho parlato con l’editore il quale ha pienamente acconsentito. E poco importa se le due figure sono sempre la stessa persona, io.

Poche parole, più aggiornamenti. Il Diario continua e si arricchisce di eventi. Meno parole, meno chiacchiere. Tranne quando sarà davvero necessario: sfoghi, racconti, dettagli e tutto ciò che desidero.

La bellezza di essere editori di se stessi è che puoi fare esattamente ciò che vuoi. E non tirandoci su (e neanche lo vorrei) un solo euro, il non essere letto non cambierà di una virgola le parole di questo diario.

A meno che la legge bavaglio non mi imponga una rettifica! 🙂

Una casa in una macchina…

Pubblicato: 17 Maggio 2011 in Senza categoria

Prima di tutto guardate questo… sarà una utile premessa. 🙂

E’ stato un weekend vagamente intenso.  I miei colleghi/amici che ieri mi guardavano impietositi mentre ero straiato, faccia in giù, sulla scrivania, mi dicevano: dormi adesso, e fai scorte, che più avanti ne avrai bisogno.

Con la faccia tra il sorridente, lo stanco e il terrorizzato, annuivo… ma come fai a non illuminarti davanti alla foto di un ciuccetto blu? Sembrano passati anni luce da quando, proprio su queste pagine, parlavo di voli pindarici, fantasie assurde, trasferte, viaggi massacranti.

Ricordo chiaramente il sentimento di instabilità di quel periodo, il vedere come mentre la vita del mondo intero intorno a me procedeva a passo spedito, io ero invece fermo, immobile, nei panni del ragazzino spensierato a cui però mancava qualcosa. Crescere.

E’ vero, insomma, che c’è un tempo per tutto e per tutti. E’ arrivato anche il mio. Più tardi degli altri, in effetti, ma in compenso tutto insieme. Non ho mai progettato le cose importanti nella mia vita. Si può invece dire che sono stato travolto da loro. E la cosa mi piace molto, devo ammetterlo. Il senso di imprevedibilità che la vita sa darmi la rende entusiasmante e mai noiosa. La tranquillità, in sintesi, me la devo cercare.

Ebbene si. Sabato sono stato all’Ikea. Non a Milano, come dice Migone, ma a Bari. E’ uguale, con l’aggiunta che si trattava del sabato pre Bari-Lecce, quindi con aggiunta della componente trasferta (vittoriosa, per fortuna… FORZA LECCE!).

Risultato finale: 4 ore e mezzo, due tavoli, quattro sedie, un mobile per cd, quattro comodini e una SETTANTINA (!!!) di oggetti per la casa.

Da caricare in una sola macchina insieme a: culletta, box, due valige e un violoncello.

In perfetto stile africano (o semplicemente meridionale in partenza per le vacanze) rotta verso casa, freschi come le rose.

E dopo una sosta più che soddisfacente  in un’osteria leccese che in quel momento aveva assunto le sembianze di un’oasi bella e rinfrescante in mezzo al deserto, mobili in spalla e via al montaggio in notturna. E poi ancora al mattino di domenica.

Ricapitolando:

Bologna – Brindisi

Brindisi – Bari

IKEA

Bari – Lecce

Scarico e Montaggio

Lecce – Gallipoli

Gallipoli – Brindisi

Brindisi – Bologna

Tutto questo in 48 ore. Olè.

Naturalmente, il ritorno a Bologna è stato un volo di cui fondamentalmente io NON mi sono accorto.

E’ vero, non faccio uno dei miei (nostri!) viaggi da un po’ ormai (NY dove sei!), ma è altrettanto vero che fermo, non ci so stare.

Quasi 10 anni fa…

Pubblicato: 4 Maggio 2011 in Senza categoria

Quattro mesi fa, nei pressi di Ground Zero (esperienza di impatto enorme, per li occhi come per l’animo), il ragazzo italiano trapiantato a NY che ci faceva da guida ha giustamente detto “Ogni newyorkese ha una sua storia legata al 9/11”.

Di fronte ai miei occhi avevo l’immagine di ciò che è oggi Ground Zero, ma nella mia testa scorreva il film di ciò che è stato, di ciò che a migliaia di km di distanza ho visto, grazie alla tv. Esserci però, calpestare quell’area che urla tutto il suo dolore,  è tutta un’altra cosa.

Ho pensato spesso alle parole di quel ragazzo, perchè le ho ritenute riduttive. Chi in prima persona, chi no, ma secondo me sono molte di più le persone che hanno una storia legata al disastro del World Trade Center.

Il mio amico Pejo, ad esempio, era negli USA proprio in quel periodo, e la cautela lo ha spinto al rientro immediato in Italia, rovinando o quantomeno scolorendo un’esperienza di vita probabilmente unica.

I miei ricordi di quel giorno sono limpidissimi. Perchè, come tanti hanno detto e scritto, nessuno aveva minimamente compreso le proporzioni e la premeditazione di un evento del genere (ricordo persino che la sera si giocò ugualmente Roma-Real Madrid, come se si trattasse di un evento non così importante da far fermare la macchina da soldi calcistica); di conseguenza, minuto dopo minuto, si giungeva a una nuova, sconvolgente consapevolezza.

“Un aereo americano si è schiantato contro un grattacielo a NY, è stato un incidente!” E invece incidente non era, affatto…

Tutto era pronto per la mia partenza per la Scozia, fissata a sole 2 settimane dall’attentato. Ricordo perfettamente la confusione delle informazioni, i dubbi sulla sicurezza di ogni singolo volo del pianeta, le paure della famiglia.

Fortuna mia, sono sempre stato piuttosto fatalista su questo genere di cose, e sebbene nei giorni subito prima della partenza sembrassi un militare che sta per andare al fronte, con ottime probabilità di non ritorno, sono partito (e arrivato!) lo stesso. E senza problemi.

Il rischio semmai, alla fine, è stato proprio quello di restarci, in Scozia! I danni e le ripercussioni, soprattutto per le compagnie aeree, sono stati tali e tanti che alla fine la compagnia di bandiera belga, la Sabena, è stata dichiarata fallita a fine novembre, andando in fumo insieme al mio (costosissimo!) biglietto di ritorno in Italia per le vacanze di Natale.

A distanza di 10 anni, gli Stati Uniti e tutto il mondo occidentale salutano la morte (ma ne siamo veramente certi?) dell’architetto di questo attacco.

Dopo aver visitato (e versato qualche lacrima, diciamolo) il museo delle vittime di questa follia, posso dire di comprendere benissimo la gioia di tutte quelle persone che sono scese in piazza a festeggiare la fine di Osama (NON OBAMA!) Bin Laden. Alla faccia di chi dice che il genere umano non dovrebbe mai essere assetato di vendetta.

Ma una cosa è certa: da quel giorno, il mondo non è più lo stesso…